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SPORT DI BASE E RIFORMA DELLO SPORT, DALLE ISTITUZIONI PIENO APPOGGIO AL RICONOSCIMENTO DELLO SPORT SOCIALE

30/01/2020

 

Il Governo è pronto a riconoscere il ruolo dello sport sociale. A dirlo, nel corso del convegno organizzato a Montecitorio il 29 gennaio scorso da AiCS assieme ad Acsi, Csen, Cusi e Libertas, sono stati la ministra a pari opportunità e Famiglia, Elena Bonetti, e il capo dell’ufficio sport del Governo Giuseppe Pierro, intervenuto al posto del ministro allo sport Vincenzo Spadafora.

Il convegno dal titolo “Sport di base e riforma dello sport – la pratica amatoriale quale strumento di welfare: sfide e futuri scenari” era voluto proprio per rimarcare il ruolo sociale della promozione sportiva di base ma anche per chiedere a gran voce al governo la condivisione e il dialogo sulla riforma dello sport, in vista dei decreti attuativi della riforma stessa a 5 mesi dalla promulgazione della legge sull’ordinamento sportivo.

“Come Dipartimento delle Pari opportunità intendiamo sostenere e riconoscere il ruolo fondamentale ed educativo dello sport creando una rete territoriale di sostegno alle famiglie, con un provvedimento che vedrà la luce a breve chiamato Family Act, che prevede nuovi fondi con cui vogliamo promuovere azioni che mettano al centro l’educazione non formale dello sport riconoscendogli un pieno valore sociale che deve essere sostenuto da parte della collettività con detrazioni per le famiglie e opportunità  per i territori”. Così la ministra alla Famiglia Elena Bonetti nel suo intervento al convegno. La Bonetti ha quindi anche annunciato un progetto ad hoc, volto proprio al sostegno dello sport di base.

“Un nuovo progetto per il prossimo anno si chiama ‘Giochiamo’ – ha proseguito – e vuole educare le giovani generazioni alle pari opportunità, alle diversità di genere attraverso la forma del gioco, per creare una rete tra associazionismo per riqualificazione di luoghi, attività fisica e attività innovative per l’esperienza educativa delle comunità”. Sostegno delle istituzioni rimarcato anche dal vice presidente della Camera dei Deputati Ettore Rosato: “Vi assicuro impegno istituzionale. Attorno al mondo della promozione sportiva e del Terzo settore, c’è un’attenzione trasversale”, ha sottolineato.

Apertura anche dall’Ufficio sport del Governo. “Titolo e sottotitolo del convegno sono la sintesi del portato del ministro” ha esordito Giuseppe Pierro rimarcando come anche la linea di Spadafora “vuole essere quella del dialogo”, ma anche che il ministro dello Sport “condivide assolutamente la ratio della riforma” cui intende dare realizzazione con i decreti attuativi. I cui testi, assicura “saranno messi a disposizione e saranno frutto di un dialogo. Dobbiamo assolutamente lavorare insieme”.

Sulla riforma e la nascita di Sport e Salute – la nuova società che ha sostituito Coni Servizi e che, tra le altre cose, si occuperà anche dell’erogazione dei contributi – sono intervenuti anche il presidente del Coni Giovanni Malagò e il presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli.

Con il neo presidente di Sport e Salute Vito Cozzoli, ha detto Malagò, ci sarà un rapporto “costruttivo, propositivo”, un rapporto improntato al “dialogo”, che è “indispensabile” per procedere positivamente verso un “obiettivo comune” e “sembra che ci siano tutte le premesse perché questo avvenga”. Si guarda insomma a una sorta di “nuovo patto sociale” tra sport e politica. “La riforma dello sport è un fatto – ha aggiunto Pancalli -, ha anche aiutato ed è figlia del coraggio. Non ho paura della riforma, ma occorre avere chiarezza sul sistema e sui ruoli che operano al suo interno. A me preoccupa dove risiede la responsabilità di individuazione delle politiche sportive del Paese. La celerità dell’emanazione dei decreti è un punto importante”.

 

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